Le bambinacce
Cinquantacinque giocosi e stralunati componimenti in versi intitolati a una “bambinaccia” che è ogni volta una creatura nuova, imprendibile e spiazzante, come lo è il desiderio. In questo canzoniere ironico-erotico, che gioca con l’immaginario delle filastrocche – Prévert mescolato a Rodari mescolato a Tim Burton –, c’è una moltitudine sfaccettata di ritratti che raccontano una femminilità vitale e complessa, irriverente e disinibita, sempre alla ricerca di un azzardo rispetto alle assurde domande degli adulti, capace di commuoversi per la bellezza del gobbo di Notre-Dame, di appassionarsi a Jacopo Ortis e di superare il terrore dell’Uomo Nero portandoselo a letto. Cosa resta oggi della scrittura come gioco, inconscio, fiaba, erotismo, tragitto funambolico?