Nel giardino delle scrittrici nude
Piersandro Pallavicini, con la sua verve e il suo stile tagliente e ironico, dà vita a un comico atto di critica al piccolo mondo letterario, cui si contrappone la passione inalienabile e salvifica per la scrittura e la lettura.«Un ritratto ilare e piuttosto impietoso del mondo letterario italiano» – Sergio Pent, TuttoLibri-La StampaNel giardino della sua villa nel centro di Milano Sara Brivio si gode il sole integrale, assieme alle amiche Elena e Fanny: tutte e tre scrittrici, tutte e tre conosciute solo da un ristretto pubblico di lettori. Fino a poco tempo prima Sara viveva da sola in uno squallido appartamentino, finché non è arrivata un'inattesa eredità. La soddisfazione più grande? Il Premio Brivio: mezzo milione di euro per uno scrittore che come Sara dev'essere un eterno escluso, e una cocente umiliazione per qualche solito noto del jet set editoriale. Come Daniele Castagnèr, alias El Panteròn, avido e spregiudicato autore di inconsistenti spiritual-gialli regolarmente in testa alle classifiche. Mentre la finale del premio si avvicina, la verve e lo stile tagliente e ironico di Piersandro Pallavicini danno vita a un comico atto di critica al piccolo mondo letterario, cui si contrappone la passione inalienabile e salvifica per la scrittura e la lettura.