Rulli di tamburo per Rancas
Manuel Scorza inventa un affascinante ritmo narrativo, un linguaggio in cui poesia e ironia, immaginazione e sdegno si fondono mirabilmente"Niente è più debilitante per un essere umano che le menzogne della speranza” Rulli di tamburo per Rancas non è solo uno dei più avvincenti e forti romanzi che ci siano giunti dall’America Latina, è anche una ricostruzione di fatti reali popolata da personaggi di cui tuttora si occupano le cronache. Héctor Chacón, detto il Nittalope, trasformato in leggendario bandito dall’ingiustizia, uscì dal carcere solo nel 1972, e il soffocante Recinto, incombente e mobile come un personaggio, col quale sono state sottratte le terre ai contadini, fa parte ormai del paesaggio peruviano... Al centro delle vicende si situa lo scontro, avvenuto a Rancas negli anni cinquanta, fra i Comuneros (cioè gli appartenenti a una comunità contadina) e i latifondisti alleati del potente monopolio della Cerro de Pasco Corporation. Abbattendo la parete divisoria fra letteratura e sociologia, Manuel Scorza qui inventa un affascinante ritmo narrativo, un linguaggio in cui poesia e ironia, immaginazione e sdegno si fondono mirabilmente. In Perù brani di questo testo sono imparati a memoria dagli indios che, giustamente, lo considerano la “loro” opera epica.