In culo al mondo
Negli anni sessanta e primi settanta, il regime salazarista conduce una sporca guerra contro i movimenti di liberazione in Africa e Antonio Lobo Antunes, come tanti della sua generazione, si ritrova arruolato nell'esercito in Angola. Da qui trae ispirazione "In culo al mondo", nel quale un reduce, fatto ritorno a Lisbona, confessa a una donna conosciuta in un bar la sua atroce esperienza laggiù. In un lungo monologo, con il pretesto del corteggiamento, le rivela tutto l'orrore della guerra coloniale. Una guerra ormai rimossa dagli altri, già dimenticata dai tanti benpensanti cattolici e patriottici sostenitori del salazarismo che vi vedevano l'occasione per i giovani di farsi uomini veri, mentre in chi l'ha vissuta ha prodotto solo una lacerante metamorfosi. La donna intanto fa da muto testimone dell'assurdità e angoscia di un conflitto dove principi astratti come patria e onore si scontrano con la bruta realtà e ferocia del sangue, e l'idealizzata vita di caserma si dissolve nello squallore di riti e perversioni militari. Sarà possibile riprendere un'esistenza normale per chi, sospeso tra due vite e due continenti, non ha più un posto dove stare e sentirsi a casa?