Burton racconta Burton
Fra le pagine di questo libro c'è Tim Burton. Tutta la sua umanità, tutto il suo cinema. Si racconta di come il tormento giovanile di non riuscire a comunicare con gli altri e il talento frustrato (costretto a disegnare per la Disney Red e Toby nemiciamici) siano diventati, in pochi anni, il nucleo creativo del più visionario regista di Hollywood. Un nucleo che pulsa in progetti molto personali come Edward mani di forbice o Big Fish, nella ricreazione della saga di Batman, nel caso di complessi remake come Il pianeta delle scimmie o La fabbrica di cioccolato, o anche laddove - Il mistero di Sleepy Hollow o Sweeney Todd lo testimoniano - il regista si è confrontato con i classici e con il musical. Burton affronta ogni progetto, che sia un blockbuster milionario o un biopic come Ed Wood, instaurando una profonda relazione emotiva con i personaggi, da Vincent, il suo primo cortometraggio del 1982, alla reinvenzione di Alice. Nella sua filmografia cinema di genere e cinema d'autore convivono e talvolta si sovrappongono: fiabesco e gotico, disperazione e humour sono facce della stessa medaglia, quando non la stessa faccia. Il suo essere così profondamente contemporaneo ha trasformato Tim Burton in un marchio di fabbrica. Ricorda Salisbury: "Il termine burtoniano sta a indicare ormai qualunque regista che sia abbastanza cupo o eccentrico o contorto, o tutte le tre cose assieme". Con la Prefazione di Johnny Depp.
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