Piano nobile
Palermo, estate 1942. Dal letto di morte il barone Enrico Sorci si vede passare davanti agli occhi la storia recente della sua famiglia. La devozione della moglie e i torti che le ha inflitto, le figlie e i figli, ma soprattutto Laura, la nuora prediletta, con il figlio Carlino, per il cui futuro si inquieta. Poco prima di morire il barone ordina che la notizia del suo trapasso non venga annunciata immediatamente e infatti, ignari, i parenti si radunano per un pranzo che si tiene fra silenzi, ammicchi, tensioni, antichi veleni, segrete ambizioni. È come se il piano nobile di palazzo Sorci fosse il centro del mondo, del mondo che tramonta – fra i bombardamenti alleati e la fine del fascismo – e del mondo che sta arrivando, segnato da speranze ma anche da una diversa e più aggressiva criminalità. Uno dopo l’altro, i protagonisti prendono la parola per portare testimonianze che si avviluppano in una spirale di fatti e di passioni, vendette e tradimenti, componendo un quadro privato e collettivo degli eventi che segnano Palermo fino all’aprile del 1955. Offesa dalla guerra e dall’occupazione, la città si apre a nuove alleanze con la politica e la malavita; nelle pieghe della famiglia Sorci si consumano amori, fughe, ribellioni, rovine. In Piano nobile, Agnello Hornby sgomitola la storia di tutto il Paese facendo mostra di quella capacità di allacciare visione d’insieme e potenza del dettaglio che i lettori hanno imparato a riconoscere nei suoi romanzi.