Il padre Goriot
"Balzac è romanziere assoluto, è romanziere prima che realista: il processo di riproduzione della realtà o di sue parti è in lui sempre sottoposto alle esigenze e agli intenti del narratore; e per lui sarebbe più esatto parlare, non di realismo, ma di forzatura romanzesca della realtà; ciò vale sicuramente per le scene ad effetto, in cui è innegabile l'esasperazione di elementi della trama; ma un'altrettale esasperazione è anche nei caratteri, nei gesti, nelle fisionomie: non è necessario pensare alle "fiamme d'inferno" riverberanti sul volto di Vautrin, basta prendere, proprio nella descrizione d'apertura del romanzo, le "bocche vizze" e i "denti avidi" dei pensionanti: dettagli feroci e deformanti, non realistici... Quanto radicata fosse in Balzac questa tendenza all'iperbolico, lo mostra già una frase della prima pagina del nostro romanzo, che potrebbe considerarsi una dichiarazione di poetica: "solo qualcosa di esorbitante può produrvi una sensazione qualche poco durevole". Anche di questo Baudelaire si era già accorto: "tutti gli attori della sua "Commedia" sono più cupidi di vita, più attivi e scaltri nella lotta, più pazienti nella sventura, più ingordi nel godimento, più angelici nella dedizione, di quel che ce li presenti la commedia del vero mondo"." (dall'Introduzione). In appendice il 'catalogo' delle opere e la "Premessa" alla "Comédie humaine".
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