Tremila anni fra i microbi
Nella finzione di una tradizione dal 'microbico', Mark Twain narra in prima persona la storia dell'uomo Huck per errore tramutato nel microbo del colera Bkshp e del suo viaggio all'interno del corpo di un barbone di nome Blitzowski. Popolato di germi, virus, microbi e batteri, il nuovo mondo di Bkshp ha un suo spazio e un suo tempo, quello dell'infinitamente piccolo attorno a cui ruota l'esistenza, ignorata, dell'infinitamente grande umano e cosmico. Va da sè: i protagonisti di questo 'nonsense' fantastico ricco di humor hanno gli entusiasmi, le passioni, i tic e le presunzioni degli esseri umani. Con "3000 anni fra i Microbi", finora inedito in Italia, Twain si inserisce nel solco della tradizione dei viaggi immaginari, ma la rivista in chiave parodica con spunti di satira politica e sociale, anticipando tanta letteratura fantascientifica. La modernità di scrittura scardina le regole del romanzo tradizionale, attraverso noti, infratesti, commenti a margine e una vivacissima ricerca formale e linguistica che gioca con le scoperte scientifiche e i riferimenti all'attualità.
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