Il grande. Poesie 3. Testo originale a fronte
Charles Bukowski fa i conti con la propria identità di scrittore e di vecchio ragazzo. Guarda al presente e al rischio mortale di essere 'finito' come tutti gli altri, e già sente voci sulla propria morte. Insieme guarda al passato, da dove riaffiorano ricordi di vita, incontri e interviste, luoghi e persone. Scrive una poesia per il suo settantunesimo compleanno e una sugli imminenti settantatré anni. Sente che la sua vita scorre inesorabilmente come i fiumi dell'inferno ma pensa di non aver scritto ancora abbastanza poesie per potersene andare. Non rinuncia a osservare con curiosità la realtà che lo circonda, i nuovi homeless, i nuovi giovani, gli stereotipi di sempre. Arguto, provocatorio, pungente, indulgendo alle vecchie compagnie di birra e vino, o della musica di Bach, e alla novità del computer che consente di cancellare tutto quel che si è scritto con un semplice delete e di comporre così: sono innamorato di questa macchina guarda cosa può fare e ora torniamo al lavoro.