Fidanzata in coma
Cinque adolescenti nel Canada di fine anni settanta, impegnati nei rituali dell'adolescenza: sciate notturne, party-finimondo, i primi approcci amorosi. Una di loro, Karen, è perseguitata da strani sogni spesso simili a visioni: visioni del futuro. Durante una gelida notte di dicembre Karen entra in coma apparente senza motivo: la sensazione immediata è che abbia visto troppo, e che per questo sia stata presa in ostaggio da forze superiori. Rimmarrà in coma per i vent'anni successivi, mentre gli anni settanta finiscono negli ottanta e poi nei novanta: l'innocenza svanisce, la spensieratezza adolescenziale sfuma in un'età adulta senza più illusioni e senza più piacere. Il gruppo di amici si muove tra alcolismo, droghe, tentativi di tagliare i ponti col passato, yuppismo, inviti a cena con David Bowie, per poi ritrovarsi di nuovo al punto di partenza con la netta sensazione di non aver concluso assolutamente nulla. Ma poi Karen si risveglia dal coma come una scheggia del passato rimasta intatta, inconsapevole dei mutamenti avvenuti nel frattempo. Torna al mondo solo per annunciarne la fine. E la fine del mondo e più vicina di quanto si immagini. Eppure dalla catastrofe emerge una possibilità, una seconda occasione per restituire senso alla propria esistenza.
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