Morbose fantasie
"L'idea del male, della crudeltà è, nelle opere di Tanizaki, legata all'ideale della bellezza. Ecco quindi che anche in "Morbose fantasie" appare in primo piano il culto della donna bella e sadica, ma qui l'impulso dell'uomo ad annullarsi nell'amata si spinge fino al desiderio di farsi uccidere da lei. Dal momento in cui Sonomura crede di scoprire l'esistenza di una donna che soddisfa i propri istinti sessuali uccidendo gli uomini e fotografandone i volti senza vita, essere dominato da lei diventa un'ossessione. Spettatore compiaciuto più che inorridito testimone, egli non è affatto turbato del delitto che si sta consumando davanti a i suoi occhi, mentre rimane soggiogato dalla bellezza e dalla freddezza della donna che lo compie. Quell'atmosfera macabra rende ancor più bello il volto di lei. Anche dopo aver scoperto l'inganno di cui è stata vittima, l'unico desiderio di Sonomura è fare di Eiko la sua carnefice. L'adorazione per la donna crudele si identifica dunque con una tendenza all'autodistruzione.
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