Champagne e camomilla
" 'Si chiama Clarissa. Clarissa Maiwald.' 'Ma come fa una a chiamarsi Clarissa, maledizione!' 'E che ne so, cara!' disse Rudiger e mi guardò perplesso. 'Il nome è del tutto indifferente' No, non lo è. Quella spunta fuori come da una favola, fa comparire magicamente un figlio come in una favola e si chiama come in una favola. Clarissa Maiwald. Solo questa ci mancava. Merda."Se il bel marito in carriera lascia la moglie quarantenne un po' scialba per un'altra più giovane... può nascerne una graziosa, divertente e sobria esortazione all'ottimismo in amore. E' questa la storia di Ines, che dapprima accetta le condizioni economiche più svantaggiose della separazione, non dà mai in escandescenze, non si ribella e anzi si scusa e ringrazia in continuazione. Gli amici si dileguano, scema la gioia di vivere, come unici conforti le restano l'alcol e una vecchia amica della madre che beve solo champagne e camomilla. Ines non si cura più, non esce di casa, non fa che guardare la TV e bere. Un giorno, però, finisce in ospedale e per lei è l'inizio della rinascita, fisica, psichica, professionale e sentimentale. Non esistono precipizi, sembra dire Stalmann, da cui non si possa risalire per essere di nuovo donna, più donna, una donna.
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