Il poema dei lunatici
Nel 1988 Federico Fellini lesse "Il poema dei lunatici" e decise di trarne un film, che è poi il suo ultimo film, "La voce della luna" (1990). Ha lasciato in una cartella dattiloscritta alcune note che sono una delle più efficaci letture del romanzo di Ermanno Cavazzoni.'Sono attratto da un racconto che pur provocando continuamente il riso per l'arbitrio che domina sovrano e toglie significato a ogni azione, gesto, pensiero, diventa a tratti straziante per il bisogno disperato di darglielo comunque un significato, perché la sua assenza stringe il cuore di paura, e rende la vita assurda. Un racconto picaresco in una dimensione, in un paesaggio, che sta fra Bosch, il mondo attuale dell'industria, Don Camillo, la pubblicità della Montedison, i ricordi dell'infanzia, in un percorso quotidiano continuamente minacciato da fantasmi interiori, attraversato da brividi d'inferno in una incessante condizione di umiliato e ugualmente esaltato di emarginazione'. (Federico Fellini, 1989)
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