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"Non sto bene. Forse una volta ero una persona. Non me ne ricordo più. Si nasce già persona? Quando sei lì nella culla, prima che ti riempiano la testa con tutte le loro stupidaggini, sei già un essere autonomo? Quante stupidaggini. Le parole, le idee, i pareri degli altri, le loro leggi, la loro morale e la loro conoscenza mi hanno annebbiato. In realtà mi hanno violentato l'anima. E io ho lasciato che accadesse, l'ho provocato, mi sono data da fare da matti per attirarli. Me l'aveva predetto l'astrologo. Come mi chiamava? Una puttana platonica, o qualcosa del genere. Non so più neanche che cosa sia bene e che cosa male. Voglio guarire dai pensieri degli altri, dalla vita degli altri." Romanzo di formazione e al tempo stesso d'amore, "Le leggi" racconta la vita di una giovane donna dal momento in cui decide che non è sufficiente vivere, che esistono delle leggi, che il mondo per quanto folle, va interpretato, capito, attraversato con passo consapevole.
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