Antisemitismo. Domande e risposte (L')
La battaglia 'per la memoria' non è solo un "corpo a corpo" contro l'ignoranza. Chi esalta Auschwitz allo stadio non lo fa per ignoranza. Lo fa perché di Auschwitz sa l'essenziale: che vi furono sterminate milioni di vittime perché trasfigurate a nemici mortali. E allora: serve la solita lezione sul male? O, invece, è un puro esercizio di omelia? In Italia, il luogo in cui di antisemitismo si è parlato più diffusamente è quello scolastico. Questo libro nasce dalle domande e dagli interrogativi che sono sorti da un lungo tirocinio dell'autore con i pregiudizi e le domande, il vuoto culturale di studenti e insegnanti. Ma l'origine del "vuoto" non risiede in un dovere mancato della scuola, o colmato con ritardi e lacune. Nasce nelle famiglie italiane, il silenzio rotto solo dal suono del televisore sempre acceso, nella delega, originata dal fastidio e dalla non curanza, che i genitori danno alla scuola perché si rifiutano di dare 'educazione civile' ai propri figli. E, allo stesso tempo, da parte dei giovani, nasce dal fastidio di "subire" una lezione extra-scolastica. Se non si vuole attendere che qualcuno ci racconti la sua versione edulcorata e 'perbene' della barbarie non sarà inutile cominciare a leggere questo libro.(David Bidussa)
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