Segni d'oro
Il narratore è un grande lettore, che pensava di insegnare all'università e invece si ritrova bibliotecario per caso. Dopo un lungo fidanzamento, ha sposato Virginia e si sono trasferiti da Roma al piccolo paese di Montemori, tra Montezagara e Colleferro, dove lei insegna e lui svolge una non meglio precisata "attività di studioso", facendo ricerche per conto altrui, spesso immerso in fantasticherie letterarie. Viene coinvolto dal comune nella preparazione delle celebrazioni per il centenario del fondatore dell'industria locale, Francesco Sani Mortella, tenuto in gran considerazione dai notabili di Montemori. Comincia perciò a indagare su una fabbrica inquinante e pericolosa, e su amori del passato. Si trova intanto a dover fare i conti con una crisi coniugale, una fuga sui Colli Euganei, sulle orme di Jacopo Ortis, e la passione. "Segni d'oro" è un romanzo breve, ironico, ora amaro, ora divertente, dove si uniscono impegno politico, denuncia sociale, follia d'amore. Un libro che si legge d'un fiato.
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