Tutti al mare
Primo agosto 1985: Michele Serra parte da Ventimiglia a bordo di una Panda, destinazione Trieste. Percorrendo l'intero litorale italiano, a piccole tappe, arriverà all'estremo opposto della penisola il 31 agosto. Ogni sera si ferma e detta un articolo al suo giornale, 'l'Unità', descrivendo luoghi, persone, abitudini, mediocrità e sfaceli dell'Italia balneare. Ne esce un ritratto, desolante ed esilarante al tempo stesso, di ciò che resta del Bel Paese laddove il mare lo bagna. Un diario intimo che proprio per la sua arbitrarietà e soggettività colpisce nel segno, una cronaca minima con ambizioni crescenti a mano a mano che il viaggio si compie. "Tutti al mare" è la cronaca fedele di quel viaggio: Serra ha raccolto in volume i trenta articoli senza toccare una virgola né cambiare un aggettivo, proprio perché il tono 'in presa diretta' arrivi intatto al lettore. Lo stesso autore non si aspettava, al termine della sua avventura, che i frammenti raccolti sulle spiagge riuscissero a restituire un'idea di Italia così efficace.
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