Sotterranei (I)
Re della 'beat generation', papa dei 'beatnik', Jack Kerouac è stato senza dubbio la più singolare figura di scrittore del dopoguerra americano. Canadese di nascita, autore di un romanzo di fattura classica, "Metropoli e città" (che fu lodato dalla critica), raggiunse la fama con "Sulla strada" e "I sotterranei". E' questa la storia fra un bianco e una negra, amore commosso e nevrotico tra due esseri che si rincorrono e si respingono, nell'ambiente delle 'caves' di San Francisco popolate di giovani ribelli a ogni morale sociale, i cui idoli sono il jazz, la velocità, il sesso, la droga e la libertà individuale: giovani "disperati e inquieti, che credono nella vita ma respingono i sistemi morali e sociali precostituiti e vogliono scoprirne da sé dei nuovi." Processato per "oscenità" alla sua prima apparizione nella collana "Le Comete" di Feltrinelli, il romanzo fu assolto con una sentenza che riconosceva "la bellezza lirica di alcune sua immagini, la forza e il ritmo del racconto, la ricerca accurata di richiami ed espressioni come elementi che consentono al collegio di pervenire alla conclusione che il romanzo è opera non pornografica e non oscena; è invece opera d'arte".
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