Super size me. DVD. Con libro
Il regista, sano ragazzone americano, è anche il protagonista di questo film/esperimento. Per prima cosa il nostro eroe si sottopone ad un rigoroso check-up medico. "Lei è perfettamente sano! Anzi ha il corpo e la salute di un vero atleta!" dichiarano i medici. E il regista propone il suo esperimento: nutrirsi per trenta giorni esclusivamente di Big Mac. "Che cosa succederà al mio corpo?" chiede ai dottori che lo hanno appena dichiarato in salute. "Non molto, forse si alzeranno un po' il colesterolo e i trigliceridi". E l'esperimento comincia: sotto un continuo controllo medico, il buon regista comincia ad ingurgitare il menù completo di Mc Donald's, versione Supersize. I risultati saranno spaventosi: quasi 8 chili di crescita di peso, valori ematici completamente sballati, crisi di depressione, perdita di libido sessuale". "Se continua così potrebbe morire presto" sentenziano a questo punto i medici.Una trovata quasi comica tiene insieme questo divertente film/esperimento che non è però soltanto uno scherzo goliardico, il progressivo decadimento fisico del nostro eroe diventa pretesto per una indagine spietata nel mondo McDonald's: si scopre per esempio che tutti i cibi serviti nel menù della grande catena fast-food contengono zucchero, comprese le carni e le insalate, uniche eccezioni sono il caffè (che si può zuccherare) e la Diet Coke (che contiene aspartame). Scena dopo scena "Supersize me!" diventa un atto di accusa verso l'industria alimentare americana (e non solo) verso la logica del profitto che genera malattie e obesità, soprattutto nei bambini. I portavoce della McDonald rifuteranno per tutto il film di incontrare il regista, ma i dati che via via si raccolgono diventano una specie di manifesto contro quella che il regista definisce la vera epidemia che sta uccidendo l'Occidente: la sovralimentazione indotta dall'industria."Supersize me!" ha conosciuto un'enorme successo negli Usa e poi nel resto del mondo, la stessa McDonald pur senza ammetterlo espicitamente si è vista costretta a cambiare il prorpio menù per fronteggiare una crisi di vendite che non aveva mai conosciuto prima.