Il ministro. L'esercizio dello Stato. Con DVD
Al centro della storia c'è il ministro dei Trasporti francese Bertrand Saint-Jean. Una notte, a svegliarlo è un tragico incidente stradale: servono una macchina e un elicottero per precipitarsi sul posto, piangere i tredici giovani morti, fare una dichiarazione alla stampa e poi ripartire. Sosta inattesa: Bertrand vomita, ma non molla. E' un turbinio pubblico e privato d'incontri, riunioni, schermaglie amorose con la moglie, rovelli a occhi aperti, incubi sessuali. C'è una bella e nuda donna che s'infila nelle fauci di un coccodrillo e c'è il trantran frenetico, imperioso e zeppo delle rogne della politica. "Too fast, too furious". Ci sono il capo di Gabinetto Gilles e il silenzioso autista Martin: il primo corresponsabile, il secondo vittima collaterale e finiranno entrambi schiacciati dall'esercizio di stato di Bertrand. Che non è un mostro: non è il Nicolas Sarkozy di "La conquete" (film biografico del 2011) e nemmeno un novello Caimano. Il suo lavoro, lo fa bene e con intermittente umanità, ma colpevoli sono le regole stesse del gioco che ha deciso di giocare. Fotografia livida, incursioni musicali che fanno sussultare, per un esercizio di stile che diventa un grande film e offre una "tranche de vie" indigesta, ma non aprioristica o ideologizzata. E la politica, semplicemente.