La guerra civile fredda
Daniele Luttazzi, dopo aver introdotto nel dibattito pubblico il concetto di "golpe al rallentatore" -con cui già nel 2002 illustrava le analogie fra il piano piduista di Gelli e il programma berlusconiano -.aggiorna spregiudicatamente il quadro con l'esame satirico della tappa successiva: la Guerra civile fredda. La Guerra civile fredda è il risultato del progetto organico, reazionario, creatore di disuguaglianze e gerarchie, in atto da un ventennio nel Paese. Ne sono conseguiti, fra l'altro, un aumento del 553 per cento della cassa integrazione, una manovra economica che beffa i ceti medi e un piano federalista che porterà alla divisione fra regioni di serie A magari da annettere alla Carinzia - e regioni di serie B. Se risultano paradossali, allora, l'appoggio che col loro voto i cittadini italiani stanno dando alle politiche classiste che da anni li danneggiano; le ripetute vittorie elettorali di Berlusconi e della Lega; la fusione di An col Pdl; la crescita nei sondaggi di Di Pietro; l'inconcludenza del Pd; le ben due sconfitte di Berlusconi contro Prodi; il magnetismo che da duemila anni la chiesa esercita nei confronti dei fedeli; e il fatto che Grillo riempia i palazzetti e le piazze con i suoi Meet up. Se risulta paradossale, tutto questo lo si deve innanzitutto al potere di una straordinaria tecnica di persuasione: la Narrazione Emotiva. Il programma elettorale diventa secondario, se non sai come raccontarlo.