Vedi Cuba e poi muori. Fine secolo all'Avana
A metà millennio Colombo sbarcava sulla terra più bella del mondo ancora ignoto, avviando la rapida scomparsa dei suoi indigeni. Con nuove genti venute dall'Europa e dall'Africa, l'isola ha conservato la sua dolcezza d'acque, cieli e fiori e continuato a fumare tabacco, ma ha conosciuto l'urlo della schiavitù e gli scoppi delle rivolte, il rapimento della danza e l'oblio del rum, il sussulto del sesso e il cedimento dello sconforto, i tuoni della storia e il gocciolio della povertà.A fine millennio, in un quotidiano tinto d'assurdo, tra crimini e spettri, fascino e macerie, cartoline e fughe, deliri dei sensi e della ragione, le voci più animose e spietate della narrativa scritta a Cuba oggi raccontano un paese che, irriducibile nel suo sogno di felicità, continua a macinare dolore, differenza e canna da zucchero. Sono storie sfrontate e sensitive: grottesco e tenerezza, adulterio e lealtà, dannazione e purezza gomito a gomito in un viluppo di contraddizioni che attrae e soffoca, esalta e consuma.
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