Mari del sud (I)
Nella Bracellona pre-elettorale del 1979, fervida di nuove passioni politiche, al detective Pepe Carvalho viene affidato un nuovo caso. E' stato infatti rinvenuto il cadavere dell'industriale Stuart Pedrell, dopo un'assenza di un anno in cui la vedova ed i soci lo supponevano in viaggio nei mari del Sud. Unica pista, un verso di una poesia italiana: "più nessuno mi porterà nel sud". Un incipit? Lo sarà certo per il lettore, condotto da un vigoroso filo letterario che spazia da Eliot a Pavese, per condurlo nel mito del 'buon selvaggio' e di Gauguin, che tradì l'inquieto industriale nella ricerca di un paradiso primigenio. Le colpe dell'Occidente, la speculazione, i miti e le passioni del mondo operaio, i bassifondi barcellonesi e i nuovi quartieri dormitorio, l'aristocrazia industriale, gli immigrati: un quadro completissimo di una città in cui Pepe conosce l'amore di una spregiudicata adolescente, adora una cagnetta di nome Bietola, brucia tanti libri nel camino di casa, al cui bagliore consuma cene raffinatissime, mentre ci spiega con il suo solito, tenero cinismo, l'impossibilità dell'innocenza.
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