Partiranno
Roma, metà degli anni ottanta. Un agente dei Servizi segreti italiani viene incaricato di indagare su alcuni sospetti ospitati da una zoologa, Paola Rodi. Trafuga quaderni di appunti e scopre che negli anni sessanta sono atterrati dal pianeta Nnoberavez tre alieni in apparenza simili ad animaletti, in realtà provenienti da una civiltà molto evoluta e diversissima. Da allora sono protetti da un piccolo gruppo di umani con cui hanno stretto intensi rapporti. Parte una caccia all’extraterrestre, che nel cuore della Guerra fredda coinvolge, oltre ai Servizi segreti italiani, la Cia e il Kgb – decisi ognuno a sfruttare la scoperta. Lo straniamento degli umani visti dagli alieni, e quello degli alieni visti dagli umani, genera ribaltamenti, struggenti intuizioni e situazioni tragicomiche, in un racconto temerario e avvincente. Scrive il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi nella sua introduzione: “Siamo su un piccolo pianeta, a risorse limitate, quasi come una gigantesca astronave che viaggia nello spazio. Dell’immenso cosmo che ci circonda non abbiamo che barlumi di conoscenza, ma sappiamo ormai che la vita sulla Terra è un sistema complesso, in cui l’uomo non è più un parametro assoluto, se non vuole rischiare l’estinzione lui stesso, o sopravvivere su un pianeta desertificato. Ma quest’evidenza stenta a diventare coscienza collettiva, convinzione profonda che determina le scelte quotidiane. Partiranno è il primo romanzo dell’era spaziale, impregnato della coscienza di cosa comporti il nostro accanirci a esistere, sospesi al margine di una galassia, tra migliaia di galassie che ruotano nel vuoto”.