Orsa minore. Note di taccuino e altre ancora
"Orsa minore" raccoglie riflessioni intime, notazioni di paesaggio, considerazioni sull'arte, sulla cultura, sulla sua mancanza, sulle letture di una vita intera, sull'autonomia dello spirito femminile, sulla 'legge' della donna melanconica e sul destino di quella solitaria. Queste note, pubblicate nel 1938 e mai più ristampate, attraversano un arco che va dal 1901-1902 alla fine degli anni trenta, con piccole frange in avanti. L'edizione di oggi ristampa i taccuini accostandoli ad altrettanti inediti, secondo una scelta che restituisce il senso della biografia, mescolando date, notizie e racconto. Risulta una simmetria interessante, un libro fatto di due parti, una preparata per il pubblico, l'altra più segreta. Composta sul filo del tempo, letta insieme alle note che la commentano, "Orsa minore" è una specie di favola, la favola di Sibilla - D'Annunzio forse avrebbe detto così - donna 'estetica' prigioniera della sua leggenda e donna sola che riflette su se stessa.
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