Dai club ai rave. Musica, media e capitale sottoculturale
In Inghilterra la cultura dei "dance club" e di parte delle discoteche è da decenni al centro delle trasformazioni della moda, dei gusti musicali e delle tendenze più innovative, tanto da originare fenomeni certamente originali quali i rave. In questo periodo è il ruolo del disco a cambiare, da forma d'intrattenimento "minore" negli anni cinquanta a protagonista assoluto nella fase attuale. Nell'analizzare questo fenomeno, l'autrice appunta la propria attenzione sulla scena dei club come vera e propria sottocultura, la quale presenta al contempo caratteristiche di apertura e chiusura verso il mondo esterno. Una chiusura che viene accentuata dagli attacchi portati dai media, che costringono l'"underground" a riconfigurarsi acquisendo così un'identità di "movimento". Dj e semplici partecipanti prendono tutti parte al processo di costituzione identitaria, e il loro comportamento alternativo e di "distinzione" rispetto ai valori dominanti nella società viene qui interpretato tramite la categoria di "capitale sottoculturale", un concetto che prende spunto dall'analisi di Pierre Bourdieu sulla complessità della società contemporanea. Un libro provocatorio e pieno di informazioni, che si propone di superare i classici sociologici sulle sottoculture, quali l'opera di Dick Hebdige e la Scuola di Birmingham.
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