Guerra nell'era delle macchine intelligenti (La)
E se un futuro robot indossasse le vesti dello storico e cercasse di spiegare dal suo punto di vista l'evoluzione della sua specie e più in generale quella della tecnologia? E' questo l'assunto di partenza col quale De Landa intraprende l'analisi delle nuove armi computerizzate, la cui piena efficienza e capacità distruttiva è apparsa in maniera eclatante dalla Guerra del golfo in poi. Tuttavia, per Manuel De Landa questa nuova maniera di condurre la guerra va al di là delle percezioni militari e rappresenta solo un aspetto del profondo cambiamento avvenuto nella relazione tra gli uomini, sia con le macchine sia con l'informazione. Le bombe intelligenti e i missili provvisti di strumenti di percezione artificiale e di capacità di decisione sono, secondo De Landa, parte di un più ampio trasferimento di strutture cognitive dagli esseri umani alle macchine.La descrizione storica degli strumenti e dei componenti basilari dell'arte della guerra è condotta utlizzando categorie provenienti sia dall'opera di Deleuze e Guattari sia dalle teorie del caos e dei giochi. Dalle armi a orologeria tipiche del Seicento, a Napoleone alla teoria del 'Blitzkrieg', fino alle odierne battaglie cibernetico-satellitari, De Landa propone una riflessione filosofica e storica sulle forme in trasformazione, organiche e macchiniche, attraverso le quali i corpi e la materia si combinano, organizzano e dispiegano. Questo libro ha rappresentato negli Stati Uniti un vero e proprio 'cult', un testo che ha innovato gli orizzonti immaginativi nel campo della riflessione critica sulla modernità.
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