Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo
Finalmente placate le stravaganti affermazioni del cosiddetto "post femminismo", che ha goduto di ottima copertura nelle pagine della stampa nazionale e internazionale, si è aperta una fase molto più positiva, il "cyber femminismo". Si tratta di un movimento che offre risposte innovative, energiche e anche fantasiose alla crisi dei vari "post" che stiamo attraversando. L'opera di Donna Haraway, che qui presentiamo, è una delle fonti principali di ispirazione di questo movimento.Il suo pensiero, radicalmente pro-tecnologico e visceralmente femminista, ci esorta a non chiuderci in rifiuti retrogradi e nostalgici verso la grande trasformazione che vive la nostra cultura. Haraway ci consiglia invece di acquisire nuove competenze in campo tecnologico e di sviluppare una certa familiarità con l'universo elettronico, biotecnologico, visivo e virtuale che ormai costituisce il nostro orizzonte più immediato. In tutto questo, il suo pensiero si stacca dalle linee dominanti del femminismo occidentale, attestato su posizioni di grande scetticismo nei confronti della tecnologia.
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