Su Mantegna. Vol. 1
Lo schema esterno di questo libro è il lungo racconto della visita a una mostra d'arte, una grande mostra, quella su Andrea Mantegna, allestita nel 1992 a Londra. Girando per le sale della Royal Academy - da solo o in compagnia - scattano delle idee, che danno vita a una catena di digressioni, una incastrata nell'altra. Solo alla fine si ritorna al punto di partenza, con la presa diretta che da un pezzo si è fatta senno del poi. Il libro infatti comincia e finisce a Londra; in mezzo ha attraversato cinquecento anni della storia d'Europa, lungo il filo dei successi e degli insuccessi delle opere di Mantegna. Apparentemente il soggetto principale è la ricostruzione della fortuna storiografica, ma anche visiva e collezionistica, di un pittore del Quattrocento italiano: non quindi una nuova monografia sul Mantegna. Lungo il decorso delle pagine vengono disseminati indizi che portano però in ben altre direzioni: come ci si confronta con la tradizione, come avviene l'unificazione linguistica dell'Italia figurativa e a che prezzo, come un uomo che invecchia reagisce al mutare della moda, come ci si difende dagli attacchi di una sensibilità eccessiva, come si resiste al tritacarne della storia, come si elabora un canone di valori accettati, come si fa fronte all'ignoranza che non concede scampo alla virtù... Accanto alle linee di fuga, che diventano dei motivi conduttori intrecciati, c'è spazio - come in aree di servizio - per cortometraggi di intrattenimento, bordate polemiche e qualche ricordo personale. Quindi bruschi cambi di livello, là dove meno ce lo si aspetta: verso l'alto e verso il basso. Gomito a gomito con una prova di dottrina una sciocchezza 'volage' magari galleggiante su un fiume di note.
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