Silenzio degli uomini (Il)

Silenzio degli uomini (Il)

Gli uomini non parlano. Gli uomini non sanno parlare di sé. Dopo aver raccontato con grande successo la femminilità moderna con Le donne non invecchiano mai, Iaia Caputo volge lo sguardo sui maschi. E scopre la sorprendente impassibilità con cui si esprimono i protagonisti di violenze su figli, donne, "nemici"; indaga sulla progressiva virilizzazione della figura maschile e sulla "riparazione" che la violenza costituisce in quell'universo infragilito; decodifica i gesti che hanno caratterizzato la politica negli ultimi vent'anni, con un'incalzante immersione nell'arroganza, nella volgarità ma soprattutto nel linguaggio destinato a creare la figura del nemico. La nostra società, la nostra politica, i nostri mass media sono immersi in questa "crisi del maschio", a cui spesso gli uomini rispondono cercando dentro la "comunità" maschile un codice di espressione che, arcaicamente, restituisce loro un'identità sempre valida: un'identità che ha a che fare con il cameratismo, con la spartizione dei ruoli di potere, in una parola con la "guerra". Iaia Caputo cita dalla cronaca, dai media, intervista, ascolta, riflette ma soprattutto affonda questa materia nella prospettiva primitiva in cui tornano, improvvisamente attuali, i gesti di Medea, i figli assassinati di Crono, come se il ritorno all'"eravamo tutti maschi" fosse giustificato da una tradizione antichissima - ridotta, va da sé, alla sua grezza elementarità.
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