Salvare l'acqua. Contro la privatizzazione dell'acqua in Italia
Anche in Italia c'è un'emergenza che riguarda l'acqua, ormai al centro di precise strategie volte a privatizzarla. E un'emergenza che forse ancora non tocca la vita quotidiana, ma a macchia di leopardo in varie zone del paese si constata il lievitare delle tariffe idriche o addirittura si lamenta un'erogazione del servizio non sempre adeguata alle necessità vitali. La privatizzazione dell'acqua è ormai entrata nell'agenda politica, sia di regioni "rosse" come la Toscana sia delle strategie governative, come testimonia il recente "decreto Ronchi". Contro questa situazione che vuole trarre profitto da una risorsa vitale, in Italia da molti anni si sono mobilitati movimenti e associazioni che, nati nel solco dell'ambientalismo, fanno politica dal basso grazie a un'auto-organizzazione in proprio che da tempo è sbarcata sulla scena nazionale. Nel luglio 2007, sotto la sigla "Forum italiano dei movimenti per l'acqua", hanno consegnato in Parlamento oltre quattrocentomila firme per una legge d'iniziativa popolare. Negli ultimi tre anni hanno continuato a incalzare le istituzioni sul territorio per inserire negli statuti comunali la definizione dell'acqua come bene comune. Ora l'ultima sfida si chiama referendum abrogativo, settecentomila firme da raccogliere entro l'estate 2010. Le mobilitazioni popolari emerse in questi anni attraversano gli schieramenti politici consolidati.
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