E la stampa, bellezza! La mia avventura nel giornalismo
Nessuno meglio di Giorgio Bocca può aiutarci a riflettere sulla crisi che sta vivendo oggi la professione di giornalista. In Italia (e non solo in Italia) la carta stampata appare schiacciata dalle pressioni della politica e dell'economia, incapace di reagire allo strapotere della comunicazione televisiva. Orfani di grandi battaglie, i giornali diminuiscono la diffusione e non riescono ad attirare un pubblico di lettori più giovani. Per capire come si sia giunti a questo punto, Bocca riparte da alcuni snodi fondamentali della sua carriera: l'iniziazione al giornalismo nell'Italia martoriata dalla guerra, gli anni di formazione a "GL", alla "Gazzetta del Popolo" e all'"Europeo", i viaggi nella provincia e le grandi inchieste degli anni sessanta, la fondazione di "Repubblica", la sua stessa esperienza televisiva. Insieme a lui, direttori, editori, compagni di strada, amici e avversari sono i protagonisti di un racconto in cui rivivono le grandi sfide e il lavoro quotidiano, le tensioni ideali e le ambizioni personali, gli slanci e i compromessi di sessant'anni di informazione e di storia italiana. Senza tralasciare i rapporti spesso turbolenti con i protagonisti della vita pubblica (da Enrico Mattei fino a Bossi e Berlusconi). Letta sullo sfondo di questa eccezionale storia personale, la crisi di oggi appare una crisi di professionalità, ma soprattutto una crisi di etica e di motivazioni autentiche, senza le quali il giornalismo non potrà riconquistare il ruolo centrale che ha svolto fino a un recente passato.