Economia della felicità. Dalla blogosfera al valore del dono e oltre
Dalle piccole e grandi biografie dei testimoni dell'evoluzione tecnologica, della globalizzazione, dei creativi che lavorano sui nuovi media, a partire dai blogger, tutti raccontano una storia relativamente nuova: oltre un certo limite non c'è più felicità nella crescita economica. L'aumento indefinito del consumo implica una spinta indefinita di lavoro necessario a finanziarlo e di tempo da dedicare all'attività professionale, a scapito delle relazioni umane. Proprio quelle relazioni che invece costituiscono il principale generatore di felicità. Ma la diffusione dei nuovi media digitali sta creando le condizioni di un ritorno alla dimensione della relazione tra le persone, del gratuito, della partecipazione. Occorre prenderne atto e trame le conseguenze per la progettazione sociale. In sostanza il sistema dei media ne esce trasformato. Se i media sono il massimo generatore di valore nella società dell'informazione, il sistema dei media è anche il settore che attraversa la più grande trasformazione.
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