Il pianeta degli slum

Il pianeta degli slum

In base ai dati delle Nazioni Unite, più di un miliardo di persone sopravvive nelle baraccopoli sorte nelle estreme periferie delle città del Sud del mondo: dagli slum di Lima alle colline di spazzatura di Manila, da Korogocho alle bidonville latinoamericane, una vasta umanità ormai espulsa dall'economia formale si arrabatta disperatamente, priva totalmente di servizi igienici e acqua potabile, inventandosi quotidianamente la propria sopravvivenza alimentare. Si tratta, a detta di Mike Davis, di un proletariato urbano informale che ha caratteristiche e specificità assolutamente non previste né dai classici della teoria marxista né dal pensiero neoliberista. I grandi slum sono forse, come temeva una volta la borghesia vittoriana, dei vulcani pronti a eruttare? A questo riguardo, Davis descrive una panoramica a tutto campo dei diversi movimenti - politici, etnici e religiosi - che si contendono l'anima e il cuore di questi nuovi poveri urbani: dal fondamentalismo induista di Bombay alla resistenza islamista di Casablanca e Il Cairo, dal pentecostalismo di Kinshasa e Rio de Janeiro al populismo rivoluzionario di Caracas e La Paz. Il finale è inquietante: la 'guerra al terrorismo' sbandierata dall'amministrazione americana deve essere intesa anche come un'anticipazione di un prossimo conflitto su scala globale tra l'impero e i poveri degli slum: un vero e proprio scenario distopico.
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