Le risorse umane
"Può sembrare temerario parlare di lavoro nell'epoca della fine del lavoro e del precariato diffuso: è il tema più rimosso di questi anni. I media lo cancellano o lo folklorizzano con eguale effetto, giornalisti e opinionisti lo trattano con fastidio e colpevole spirito servile. Io sono un narratore, e sono uno che vuole capire. Ho attraversato l'Italia. Sono andato alla ricerca di percezioni di prima mano, ho scansato la cronaca e cercato le storie, l'epica, ho cercato di avere uno sguardo aperto - a volte sorpreso fino alla meraviglia - su una geografia umana e sociale con un retroterra fitto di memoria e di riferimenti (anche letterari). Al centro di queste storie e della campionatura di lavori e mestieri che ne consegue, c'è la persona, ci sono le rabbie, le aspettative deluse, i desideri, i sogni. In questo libro si parla dei morti di amianto nei cantieri navali di Monfalcone, dell'ultimo e autobiografico giro per le campagne di un portalettere marchigiano, di un manager milanese malato di cancro, di un attore precario, dell'eroicomica avventura di un trombettista colpito da mobbing in orchestra; e poi di un maestro nichilista dell'Irpinia più inaccessibile e chiusa, di una comunità di ragazzi 'problematici' nella città di Leopardi, del dopo lavoro degli operai calzaturieri pakistani di Civitanova, di quelli cinesi e invisibili di Prato, dello sportellista di un ufficio postale, dei minatori emigrati in Belgio, degli impiegati della camera del lavoro di Fermo. Il cerchio si chiude con un viaggio in tir fatto insieme a un camionista che attraversa gli asfalti italiani e racconta. Queste sono le 'mie' risorse umane, queste sono le risorse del nostro paese." (Angelo Ferracuti)
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