Se questa è vita. Dalla Palestina in tempo di occupazione
"Mi chiedo quale sarebbe stata la tua reazione se fossi vissuto sotto occupazione tutti gli anni che ci ho vissuto io, o se i tuoi diritti di consumatore, come tutti i tuoi altri diritti, fossero violati giorno e notte, se gli ulivi nei campi di tuo nonno venissero sradicati, se il tuo villaggio fosse stato spianato con un bulldozer, o la tua casa demolita... Suad Amiry continua, dopo l'esordio di Sharon e mia suocera, l'irresistibile diario di guerra e di vita quotidiana dai Territori occupati. Con humour indiavolato e un'ormai piena e affilata sapienza narrativa, Suad Amiry ci conduce da una stazione all'altra del calvario palestinese, facendoci piangere, ridere, sdegnare, riflettere, connettere, ricordare. Portandoci, con tono lieve e un lucido mix di commedia e tragedia, a scoprire i piccoli e grandi contrattempi del vivere nel devastato scenario mediorientale. Al centro del suo affresco narrativo c'è, ancora una volta, Umm Salim, l'ingombrante e svagata suocera ultranovantenne, che resiste alla brutalità dell'occupazione militare irrigidendosi su abitudini da tempi di pace, orari, buone maniere. Attorno a lei un balletto indiavolato di vicini di casa, parenti, amici, funzionari israeliani, spie e collaboratori, cani, muri in costruzione, paesaggi splendidi e violati, checkpoint e soldati. Lettura imperdibile per chiunque voglia orientarsi nel disordinato mondo contemporaneo e non sia disposto a dimenticare che la grande storia è pur sempre fatta di donne e uomini in carne e ossa, il nuovo libro di Suad Amiry si candida a fare da bussola ai tanti Gulliver stanchi di guerra del terzo millennio.
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