L'Italia l'è malada

L'Italia l'è malada

Giorgio Bocca consacra questo libro di denuncia alla società italiana e alla sua crescente e passiva accettazione del regime berlusconiano. Lo "sguardo lungo" di Bocca vede il risorgere del pericolo autoritario proprio nell'atteggiamento rassegnato e cinico diffuso anche tra coloro che non si riconoscono nel progetto di smantellamento della Costituzione, della giustizia e della solidarietà sociale perseguito dalla destra. A un potere arrogante e privo di pudore, che si esalta in quotidiane apologie di reato e sta acquisendo un controllo non più mediato ma immediato su tutta la società italiana, fa riscontro una società civile disattenta, volubile (ieri tutta dietro Mani pulite, oggi in maggioranza contro i giudici), intontita dal consumismo e dal sesso, le merci uniche della tv. Il traguardo verso il quale ci stiamo avviando a grandi passi è quello di una democrazia puramente negativa, di pura tolleranza. Non si incarcerano né si torturano gli oppositori, ma il controllo decisionale è interamente sottratto ai cittadini ai quali rimane soltanto - beninteso non sui mass media che davvero contano - il "diritto di mugugno". Per un'Italia nata dalla Resistenza, cresciuta nel miracolo economico e capace ai suoi tempi di sconfiggere il terrorismo e di impostare una coraggiosa lotta contro la corruzione politica, è una prospettiva davvero poco confortante, insomma "l'Italia l'è malada".
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