I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere

I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere

Nichilismo, pulsione di morte, volontà di nulla: sono queste le categorie che hanno orientato e orientano ancora oggi la comprensione del male politico. Esse si accompagnano a una visione "semplice" e "demoniaca" del potere, la cui cifra estrema è ravvisabile nel rapporto tra vittima e carnefice. Da una parte starebbe, cioè, un soggetto onnipotente, portatore di morte, e, dall'altra, un soggetto ridotto a oggetto, perché reso totalmente passivo dalla violenza dell'altro. Questo modo di pensare il rapporto tra male e potere è sufficiente a leggere il presente? Non rischia piuttosto di irrigidire la comprensione della realtà in categorie troppo schematiche e unilaterali, che gettano luce su un unico volto del male politico, quello notturno, trasgressivo, distruttivo? I nuovi demoni costruisce una diversa genealogia del rapporto tra male e potere. E convinzione di Simona Forti che il male debba essere indagato, oggi più che mai, non solo nel suo legame con la morte e il nulla. Ma debba essere scandagliato anche nel rapporto che intrattiene con l'ostinata passione per la vita, con l'indomabile volontà di essere e di persistere, col desiderio di venir riconosciuti e confermati. Perché è così che a suo parere si spiegano la docilità e il conformismo, la passività e l'ottusa obbedienza: quelle attitudini soggettive all'astensione dalla critica che sono le cinghie di trasmissione più potenti per trasformare i rapporti di potere in una scena del male.
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