Adolescenze estreme. I perché dei ragazzi che uccidono
Nell'immaginario collettivo, gli adolescenti che commettono un reato grave appartengono a un mondo a parte, fatto di volta in volta di follia, violenza ambientale e familiare, disattenzione dei genitori. Gli episodi che riguardano il lato oscuro dei ragazzi ritornano periodicamente con clamore sui media, che offrono facili spiegazioni moralistiche o sociologiche che spesso non bastano a spiegare i veri perché di questi episodi. Questo libro, invece, scritto da uno psicologo che da anni ha scelto di lavorare nei servizi che sono in 'prima linea' nell'affrontare il grave disagio adolescenziale, si interroga e approfondisce i percorsi che hanno scandito le fasi che precedono e accompagnano il verificarsi di atti di violenza verso se stessi o verso gli altri. Vuole entrare nell'intimo della bufera che, spesso sopita, senza segnali, si agitava sotto la superficie di vite uguali a quelle di tanti altri ragazzi. E' una raccolta, forse unica nel suo genere, di casi di adolescenti che uccidono, raccontati e interpretati nella loro dinamica interna spesso con l'aiuto di testimonianze dirette. I ragazzi che uccidono cessano di essere mostri inconoscibili, materializzazioni del male, così che il difficile travaglio per trasformarli in adulti responsabili delle proprie azioni comincia a sembrare possibile e più vicino. Ma "Adolescenze estreme" è anche uno sforzo nuovo, originale di dare voce e comprensibilità al fenomeno 'adolescenza oggi', suggerendo strade per capire e affrontare il disagio quando questo fa la sua comparsa in ogni famiglia. Omicidio, infanticidio, abuso sessuale, anoressia, suicidi: ecco come gli adolescenti possono fare male a sé e agli altri. Una serie di casi letti nella prospettiva inconsueta del colpevole, vittima a sua volta di se stesso, per comprendere cosa si cela dietro la maschera del 'mostro'.
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