Zone di turbolenza. Intrecci, somiglianze, conflitti
I saggi che compongono questo libro riguardano argomenti molto diversi - dalla Torre di Babele allo "Zibaldone", dagli indovinelli di Leonardo ai rapporti tra etica e giustizia -, ma sono uniti nella critica alle impostazioni mentali che riducono all'uno, facendo di ogni fatto o cosa un'entità omogenea e un'essenza immutabile. Contro tali identità univoche, essi affermano invece le dicotomie dinamiche interne ai fatti e alle cose, assumendo il criterio del "doppio pensiero" per delineare narrazioni del mondo alternative sia al pensiero unico asservito al più forte, sia a quella forma di relativismo che, legittimando acriticamente ogni credenza o costume, finisce per giustificare l'esistente. Al contrario dei tradizionalisti che intendono la tradizione secondo le sue conclusioni discendenti, qui la tradizione dei grandi testi - dalla Bibbia ebraica al Talmud, da Leopardi a Primo Levi - è letta in modo ascendente, come traccia per risalire alle domande di fondo a cui ogni epoca è chiamata a dare interpretazioni e risposte originali.
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