Verità e progresso. Scritti filosofici
Nei saggi raccolti in questo volume Richard Rorty introduce un modello di analisi filosofica caratterizzato dalla revisione critica del concetto di verità e del suo ruolo nella cultura umana. Rorty, analizzando le tesi di Donald Davidson, Robert Brandom, Jacques Derrida, Jurgen Habermas, Hilary Putnam, John Searle, Charles Taylor, respinge la nozione di verità come corrispondenza, come conformità a ciò che è dato nell'esperienza immediata, e riconduce la conoscenza in uno spazio di ragioni, inferenze e argomentazioni quali fattori decisivi per riconoscere in un processo mentale un episodio cognitivo. La raccolta affronta inoltre alcune questioni nate nell'ambito del femminismo contemporaneo e discute alcuni problemi connessi ai diritti umani e alle differenze culturali. Qui Rorty si presenta come un ragionevole e appassionato difensore della tolleranza e dell'inclusività delle società liberali, nel nome non di un'idea normativa di razionalità o della superiorità di una determinata cultura morale, ma del sentimento e della creatività, dell'autoespressione e della forza motivante dell'immedesimazione.
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