Il potere e le sue metafore
Il vocabolario della politica - Stato, governo, democrazia, ecc. - è fatto di concetti astratti che non hanno un referente nella realtà materiale e visibile. L'esercizio della politica d'altra parte si situa nel contesto concreto di una comunicazione interpersonale attraverso la quale si media il consenso, la solidarietà e la partecipazione dei cittadini. Questa frattura fra l'astrattezza dei concetti e la concretezza della situazione comunicativa viene colmata dal linguaggio metaforico.L'immagine metaforica possiede infatti la prerogativa di evocare nell'ascoltatore situazioni che lo coinvolgono e lo mettono in causa in prima persona, attivando sentimenti e passioni che ne stimolano la pertecipazione. Per questa ragione il ricorso alle metafore caratterizza da sempre il linguaggio dei politici. Francesca Rigotti ci presenta una suggestiva rassegna di metafore con le quali la politica ha cercato nel corso dela storia, di spiegare e di persuadere.In particolare vengono analizzati i campi metaforici della guerra e della vita militare, della famiglia e degli animali. L'area geografica di riferimento è prevalentemente europea mentre quella temporale va dal XVII secolo ai giorni nostri, con alcuni interessanti excursus nell'antichità classica e nel repertorio ebraico-cristiano. Una delle tesi più interessanti che emergono da questo lavoro è che sia nel tempo sia nello spazio l'insieme delle metafore politiche mostra una sostanziale continuità e omogeneità, che talora si estende ben all'indietro dei limiti del moderno fino a toccare le frange più remote della cultura occidentale.
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