Libertà religiosa. Storia dell'idea (La)
L'opera di Francesco Ruffini (1863-1934), pioniere del diritto ecclesiastico italiano, non si esaurisce nella trattazione di problemi tecnico-giuridici; tra i suoi scritti più vivi sono ancor oggi le ricerche storiche legate al problema della libertà."La libertà religiosa", edita per la prima volta nel 1901, è qui ripresentata come un classico della storia delle idee. Per libertà religiosa si sono intese cose assai diverse: alcuni l'hanno concepita come l'affrancarsi dello spirito umano da ogni concetto dogmatico o confessionale; altri, al contrario, come la facoltà di conformare la propria vita non solo privata, ma anche pubblica, ai precetti della propria religione. Entrambe queste posizioni estreme hanno condotto, storicamente, a posizioni di intransigenza e di intolleranza. La vera libertà religiosa consiste nel rendere possibile una situazione in cui ogni individuo - sia che creda sia che non creda - possa godere di una medesima libertà. In altri termini, la libertà religiosa non è un concetto filosofico o teologico, ma essenzialmente giuridico. Partendo da questi princìpi, Ruffini mette a fuoco la formazione del concetto di libertà religiosa, soprattutto nel Seicento e nel Settecento.Tra i pregi che rendono ancor oggi viva quest'opera è la magistrale messa a punto dei rapporti esistenti tra Umanesimo e Riforme.
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