Lingua e linguaggio nei testi
"E' una piacevole sorpresa trovare un linguista che libera il linguaggio comune e quello poetico dai complessi d'inferiorità verso i linguaggi formalizzati, proposti da tante parti come un modello di rigore a cui ci si dovrebbe sforzare di avvicinarsi. Ed è ancor più piacevole che le obiezioni di Weinrich siano, appunto, linguistiche, insomma non sospette di pathos della letterarietà di corporativismo antiscientista. Ma Weinrich è un linguista atipico. (...) Lontanissimo dall'accademismo (da quello tedesco in particolare), dall'esibizione bibliografica, dalla gergalizzazione delle terminologie, è maestro di un tipio assai originale di saggismo, che affronta grossi problemi con grazia da citazioni felici, mettendo a confronto intuizioni di filosofi e di poeti, di classici e di contemporanei, facendo avanzare il ragionamento senza mai forzare e mai insistere. Il lettore nota subito che Weinrich rifugge da ogni settorializzazione, è lettore fedele di poeti di varie epoche e lingue, ha saputo cogliere tra le proposte della cultura moderna le più acute, le ha assimilate e sa farle rispondere al momento giusto, senza mai apparire succube a mode e ideologie. (...) Questo libro, è, tra i suoi, quello che offre l'esposizione più completa delle sue idee". (Dalla prefazione di Cesare Segre)
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