Che fine hai fatto, papà? Bussola per padri smarriti
Oggi sempre più spesso ci imbattiamo in ragazzi che conducono una vita più simile alla sopravvivenza che a un’esistenza profonda e fatta – noi adulti dovremmo saperlo – anche di ferite impreviste. Loro, i ragazzi, sono portatori di una fragilità affettiva e vocazionale che di frequente si respira nella relazione con i genitori. Di fatto, padri troppo materni, cui non di rado fanno da contraltare madri troppo paterne, sembrano avere abdicato alla responsabilità del ruolo, finendo per rispecchiare la loro crisi nella disperata ricerca di identità da parte dei figli. Massimiliano Pappalardo, che da anni indaga questa dinamica, prova a rispondere all’esigenza di ragazzi e adulti di una nuova “postura educativa”, con la convinzione che per sostenere i figli sia necessario tornare ai padri. E, dunque, che fine hanno fatto i padri? L’autore lo sa: nel mestiere di genitore “come fai, sbagli”, e non servono prontuari densi di buoni consigli o ammonimenti, serve piuttosto interrogarsi. A questo scopo si mette in gioco, a partire dalla sua esperienza quotidiana di educatore, con parole mai prescrittive e con l’obiettivo di suscitare e condividere riflessioni, pensieri, dubbi e intuizioni che possano scendere in profondità e innescare buoni gesti educativi.