Flip-thinking. Fare di un problema un'opportunità
Prima di rendercene conto – magari perché siamo sovraccarichi di lavoro o siamo genitori pieni di "belle intenzioni" verso i nostri figli o, più semplicemente, perché siamo per natura ansiosi e irrequieti –, quando ci troviamo di fronte a un problema finiamo per ingigantirlo, per tentare di rimuoverlo o cercare una soluzione sbrigativa (e deludente). Questo non è solo fonte di frustrazione, ma rappresenta anche una mancata opportunità: ogni problema, infatti, è una fonte nascosta di forza, un bacino di informazioni. Ripensarlo, riconsiderarlo invertendo la rotta dei nostri pensieri, analizzandolo e comprendendo i fattori che lo determinano e lo alimentano, ci dà la possibilità di farne un volano per creare qualcosa di originale e innovativo, di scoprire nel problema le sue potenzialità nascoste. Berthold Gunster ha dedicato gran parte della sua vita professionale a comprendere i segreti del problem-solving, arrivando a formulare il flip-thinking (Omdenken, in olandese): l'arte di ripensare ai problemi per raggiungere il nostro massimo potenziale. Si tratta di un modello da seguire nell'affrontare le complicazioni e le incognite della vita – dalle sfide sul lavoro alle noie quotidiane, alle grandi tragedie – e per farlo in modo costruttivo. Con il flip-thinking, molti problemi potranno trasformarsi in un valore aggiunto, un provvidenziale trampolino di lancio.