Psicosomatica. Storia dei sintomi e delle patologie dall'Ottocento a oggi
Questa è la storia di come la struttura familiare, i rapporti sociali, la cultura, le mode hanno influito sulla diagnosi delle malattie di origine psicogena, e di come la diagnosi ha plasmato a sua volta la forma dei sintomi prodotti dai pazienti. Nel periodo vittoriano, caratterizzato da un rigoroso controllo della famiglia sull'individuo, e specialmente sulla donna, e da teorie mediche che attribuivano una grande importanza ai riflessi e al sistema motorio, la malattia psicosomatica assunse la forma dell'isteria motoria, che si esprimeva attraverso crisi convulsive e paralisi. Negli ultimi decenni dell'Ottocento e fino alla prima guerra modiale circa, con l'avvento del paradigma del sistema nervoso centrale, i disturbi psicogeni, imputati particolarmente all'esaurimento dei centri nervosi, si sono spostati dal lato motorio del sistema nervoso a quello sensoriale, assumendo forme del tutto diverse: nevrastenia, dolori variamente localizzati, costipazione, nausea, stanchezza. La convinzione del fondamento organico di questi disturbi indusse i pazienti a far ricorso al neurologo a scapito dello psichiatra. Oggi, infine, l'avvento del paradigma psicologico ha condotto a un allontanamento dalla medicina ufficiale e a una sfiducia crescente nei confronti del medico: non potendo più attribuire i loro disturbi (fra cui la sindrome della stanchezza cronica e la sindrome dell'allergia totale) a cause organiche e rifiutando un coinvolgimento diretto della propria mente, i pazienti hanno guardato con sempre maggiore insistenza a cause esterne, come l'inquinamento ambientale, rivolgendosi sempre più numerosi alle medicine alternative.Questo libro, che si fonda su un'estesissima documentazione di prima mano e che espone un gran numero di casi clinici, avvince non solo per la capacità di cogliere lo spirito di intere epoche, ma anche per la lucidità con cui esplora meccanismi che il lettore è immediatamente in grado di trasferire nella propria esperienza quotidiana.
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