Occhi, le chiome. Per una lettura psicoanalitica del Canzoniere del Petrarca (Gli)
Come tutti i grandi testi della tradizione letteraria, il "Canzoniere" di Petrarca è stato e continua a essere una fonte inesauribile di interpretazioni. E dalla filigrana delle diverse letture traspare il profilo delle epoche e delle relative concezioni dell'arte e della letteratura in cui gli interpreti si sono riconosciuti. In questo breve ma intenso saggio di Stefano Agosti possiamo cogliere una delle cifre più mature e convincenti della critica novecentesca nella forma di un'interazione originalissima di filologia e psicoanalisi. In particolare, la chiave interpretativa di matrice freudiana e lacaniana si rivela qui particolarmente feconda per accedere a quegli strati profondi del significato del testo a cui altri metodi non riescono a pervenire e che finora sono rimasti completamente inesplorati. Seguendo l'intuizione di Contini, secondo il quale la "struttura profonda del 'Canzoniere' è non funzionale, emblematica, simbolica", Agosti s'interroga sulla natura defunzionalizzata, non comunicativa della parola poetica petrarchesca. E scopre come essa tenda alla messa in scena della struttura originaria del Soggetto: la sua separazione dall'Oggetto del desiderio, la sua relazione a una 'mancanza' fondamentale. Così come i precedenti libri di Agosti, anche questo ha il pregio di offrire un'eccellente e innovativa lezione di metodo critico.
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