Quella gente
Primo romanzo di Chico Buarque dopo la definitiva consacrazione letteraria, ottenuta a seguito dell’attribuzione del premio Camões, e la polemica che ne è seguita, perché Bolsonaro si è rifiutato di firmare il diploma, Quella gente racconta la parabola di un uomo, riflesso del collasso di un paese che si sfalda: il ritratto del Brasile di Bolsonaro, un Brasile cafone, abitato da nuovi ricchi colti nell’attimo esaltante in cui si ritraggono in un selfie accanto al cadavere sforacchiato di un ladruncolo disceso dalla favela.Duarte è uno scrittore alle prese con le ossessioni di una vita che si sta per concludere: i fantasmi familiari (una madre bellissima, libertina e malata, un padre suicida, irreprensibile servitore dello stato), i divorzi da due donne agli opposti (una, traduttrice, paradigma dell'intellettuale sensibile e competente, l'altra, designer arrivista e modaiola), un figlio difficile, una sessualità imprigionata nella fatale esitazione fra Eros e Thanatos e soprattutto la scrittura – e l'incapacità di ritrovare l'ispirazione – come metafora del declino. Lo sfondo della vicenda di quest'uomo malinconico e a suo modo irresistibile è una Rio de Janeiro contemporanea, a cavallo tra il 2018 e il 2019, descritta nei suoi contrasti più stridenti: il quartiere esclusivo del Leblon, dove vive il protagonista, le sue spiagge circondate dalla corona di favelas inerpicate sulle colline circostanti: bellezza e marginalità, aspirazioni e frustrazioni di un luogo ancora intrappolato nelle sue antiche piaghe. Intorno a lui, a mo' di disingannato contrappunto alla sua parabola discendente, quella gente: il Brasile di oggi, il potere di una classe dominante sfrenata, incolta, disinibita e terribilmente immorale.