Le ultime lezioni
Un ragazzo e un "piccolo maestro" immersi nella grazia di Venezia e delle isole sperdute che la circondano. «Una storia lineare come un apologo, mai banale, e con alcuni folgoranti ritratti» - Filippo La Porta, Robinson "Lui parlava di fatica, disinganni, bivi della vita, ma senza retorica né sadismo, come una cosa scontata. Ci insegnava il conforto di non essere onnipotenti. È che la mia generazione era destinata a distrarsi, cercare scorciatoie, interessarsi delle cose laterali per paura di quelle centrali" Il professor Costantini è il tipo di uomo che si ha in mente quando si pensa a un professore. Jacopo ne ricorda le lezioni di letteratura al liceo - "parlando d'amore, di donne, di morte, di eroi, si diceva tutt'altro, si diceva di noi" - ma in fondo nutre per lui quel misto di sfiducia e curiosità destinato a tutti gli insegnanti. Poi a Costantini muore improvvisamente la moglie e lui si ritira dall'insegnamento, rifugiandosi sull'isola di Sant'Erasmo con la figlia disabile. Jacopo lo ritrova alcuni anni dopo, mentre attraversa un momento delicato: ha da poco rotto con Alice, di cui, pur rifiutandosi di ammetterlo, è ancora innamorato, e sta per finire gli studi di Economia senza sapere cosa fare dopo. Sant'Erasmo lo accoglie con i suoi canali e i suoi silenzi, i carciofi e le biciclette, e una brezza calda, salata: "Venezia era distante, e anche l'Adriatico. C'erano rondini e gabbiani. C'era profumo, di salso e di alberi, di caldo. Pareva di stare lontano, ai Tropici, in qualche mondo inesistente, selvaggio". Jacopo ha bisogno di quel rifugio, e ha bisogno di Costantini, delle sue parole, di essere ripreso nei suoi errori, di essere indagato per riuscire a capirsi. E poi c'è Lucia, la figlia del suo vecchio professore, che nasconde femminilità e vita. Così Jacopo, per un'estate intera, frequenta quella casa e, all'ombra di un grande albero di mimosa, scrive una tesi che non riusciva neanche a cominciare. Da lì, troverà il suo destino. Giovanni Montanaro racconta l'età difficile delle ultime lezioni, in cui si diventa adulti grazie anche ai maestri imprevedibili che la vita ci fa incontrare.